Carissimi, oggi ho passato una bellissima giornata con Enzo ed Emilia di lavoro, di circolazione di amore, di pace,
di cui sono grata ma anche incredula. Enzo sta fisicamente molto male, mi trema la voce interiore
a dire la parola ‘terminale’, ma questo è ciò che ho visto, un corpo difficile da riconoscere
(il volto scavato dal fatto che non riesce a mangiare, le gambe grandi,
per la ritenzione linfatica), ma un’anima che esce dagli occhi, con la sua solita e indomita presenza affettiva
e di carattere. Ora ho capito perché detesta tutte le persone che gli chiedono come stai, è una domanda
che non vuole sentirsi rivolgere. Quando gliel’ho chiesto, mi ha risposto:
‘se sei abbastanza sensibile lo capisci da sola’. Voglio condividere con voi tutti queste mie impressioni,
sapendo che ci leggono anche Enzo ed Emilia, perché io non mi aspettavo di trovarlo così.
Sentendolo per telefono, nonostante le notizie non fossero buone, non pensavo mai di trovare un corpo così martoriato,
ma per me era ovvio che la carne stesse al passo con la forza dell’anima…
Invece abbiamo passato tutta la mattinata a lavorare mentre si cambiava una flebo dietro l’altra,
si faceva il conto delle pillole e si sperava che la fetta biscottata non fosse vomitata.
Ma abbiamo lavorato bene e volentieri e con grande amore. Volevo quindi ringraziare Enzo
per la sua testimonianza ed Emilia per non mollarlo mai neanche un secondo ed essere così
sempre amorevole e presente, anche con me. Vi amo tanto amici miei e compagni.

Emanuela Mazzoni